Spettacolo Teatro Canzone“JOHN E YOKO”

“Pace”! Dire “pace”, oggi, è molto più difficile e complesso di quanto sembri. E’ una parola fuori dal tempo, forse addirittura fuori luogo e fuori contesto, in un momento storico in cui è prepotentemente e di nuovo dominante la cultura della guerra. Una guerra che è sempre più vicina, con massacri di civili innocenti che si moltiplicano l’uno sull’altro, un’incapacità inquietante di aprirsi al dialogo, un ricorrere alle armi ed alla violenza che è ormai un’abitudine disumana accettata e tollerata come unica possibilità.

Lo spettacolo si ispira

Come si fa a sperare nella “pace”? Come si può sostenerla e difenderla senza incastrarsi nei tunnel oscuri delle necessità politiche, senza sembrare sostenitori di una parte o dell’altra ma solo del diritto alla vita? Si può, almeno, tentare di immaginarla, la “pace”, come qualcosa di reale e possibile?

Due artisti, ma ancora prima due persone, se lo chiedono…e non trovano risposta. Le domande diventano un tormento, le immagini degli orrori continui prendono il sopravvento e lo spettro della solita, conosciuta ed impotente rassegnazione è pronto a coprire ogni cosa. Poi, però, compare una nuova parola: “Immagina!”. Più che una parola un dolce imperativo, che trova linfa nel linguaggio universale dell’arte teatrale, della musica e della narrazione. “Immagina che non ci sia alcun paradiso, nessun inferno sotto di noi e sopra solo il cielo. Immagina tutte le persone che vivono la loro vita in pace”. Gli occhi si aprono, il respiro si calma e dal fondo del palco, come un suggerimento, come un’accensione, ecco i vestiti di John Lennon e Yoko Ono, pronti per essere indossati e condurre attori e spettatori in un viaggio emozionante, in cui provare a vedere la “pace” non più come utopia, ma come bisogno, unione, condivisione e libertà.

Gli anni che John e Yoko hanno vissuto insieme, sono coincidenti con uno dei momenti storici più turbolenti a livello mondiale, che oggi, più che mai, risuona drammaticamente e tristemente attuale. Gli anni che si raccontano, videro la nascita dei movimenti popolari e studenteschi di protesta contro la guerra nel Vietnam e contro tutte le guerre, di cui John e Yoko si fecero portavoce attraverso la loro arte e la loro forte influenza specialmente sulle generazioni di giovani, arrabbiate e desiderose di scoprire il vero valore della parola “Libertà”.

In quel periodo, la coppia pubblicò una ricchissima mole di produzioni musicali, schierandosi apertamente per la pace attraverso un attivismo che si potrebbe definire “artistico”, “creativo”, caratterizzato, oltre che dalla musica, da azioni allo stesso tempo disturbanti e poetiche, provocazioni, stranezze, sit-in, manifestazioni, slogan in cui molti si sono riconosciuti e si riconoscono ancora oggi. John e Yoko insieme non hanno solamente vissuto, si sono mescolati, si sono affidati l’una all’altro, utilizzando ed anche sfruttando la loro fama in nome di qualcosa che ritenevano essere troppo più importante della carriera, della musica e dell’arte stessa. “All we are saying, is give peace a chance” (Tutto ciò che noi diciamo è: date una possibilità alla pace), questo il loro motto, che da una camera di un albergo di Amsterdam, dove si rinchiusero per due settimane in nome della pace, riecheggiò in ogni angolo del globo, dagli Stati Uniti al Giappone e che risuona sempre più forte anche nel tempo attuale.

Ciò che apre la scena

Lo spettacolo, nella forma del teatro canzone, vuole ripercorrere proprio gli anni centrali di questo loro operato, sia attraverso le canzoni più iconiche e significative, eseguite dal vivo, che nella riproposizione delle azioni di attivismo che i due portarono avanti nel clima tumultuoso di quel periodo. Un viaggio dentro la loro bellissima storia d’amore, singolare e anticovenzionale, a tratti anche ostentata, un’unione viscerale, spirituale ed artistica senza cui niente di tutto questo sarebbe potuto diventare immortale.

Immagina tutte le persone che vivono solo per l’oggi. Immagina che non ci siano Paesi, Nazioni, confini. Nulla per cui uccidere o morire e nemmeno le religioni. Immagina tutte le persone che vivono la loro vita in pace.

Regia:
Bruna S. de Almeida
Di e Con:
Elena Martelli e Martino Iacchetti
Produzione:
Oltreunpo' Teatro
Scenografia:
Bruna S. de Almeida

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