Spettacolo Ragazzi“LA GABBIANELLA E IL GATTO”

Lo spettacolo, che ha la grazia di una fiaba e la forza di una parabola, tocca i temi come l'amore per la natura, la solidarietà, la generosità disinteressata. Inoltre riconosce all'uomo un ruolo fondamentale: non solo distruttore e inquinatore, ma anche salvatore, in un messaggio di speranza di altissimo valore poetico.

La storia di un gatto che insegnò una gabbiana a volare

Come può un gatto covare un uovo di uccello e sensibilizzare una banda di randagi che non si tratta di una buona frittata? Come può veder nascere una gabbianella, nutrirla, accudirla e proteggerla come se fosse sua figlia ed, infine, insegnarle anche a volare?
“La gabbianella e il gatto” racconta una storia incredibile e appassionante che, allegoricamente, tratta temi che oggigiorno riempiono i dibattiti e le prime pagine dei giornali; come, ad esempio, l’inquinamento dei mari e le tragiche conseguenze di un comportamento non rispettoso da parte dell’uomo verso la natura e verso il mondo animale. “La macchia vischiosa, la peste nera, che le incollava le ali al corpo” è, infatti, il primo evento importante dello spettacolo che permetterà l’incontro tra Kenga, adulta gabbiana avvolta da petrolio, e Zorba, un gatto nero e grosso che vive in una zona di porto. A lui, la gabbiana morente, affida l’uovo che sta per deporre e da lui ottiene tre promesse: non mangiare il suo uovo, averne cura finché non si schiude e insegnare a volare al piccolo che nascerà. Zorba promette e comincia a covare l’uovo.

Appena nata, la piccola gabbiana, guardando gli occhi increduli ed emozionati di questo grosso gatto nero, dirà: Mamma!
Inizia così la storia di una famiglia non convenzionale, ma piena di amore e rispetto reciproco.
“La madre non è solo chi ti genera ma anche chi ti cresce”.

Naturalmente, Zorba non sarà solo in questa insolita impresa, ma conterà sull’aiuto di una fidata banda di gatti di quartiere che, insieme a lui, affronteranno il tema della diversità, dell’inclusione, della cura e della responsabilità. Colonnello, Segretario e Diderot saranno una garanzia di lealtà, generosità e simpatia! La dinamica spassosa dei gatti, infatti, aprirà a diversi momenti di grande comicità e divertimento durante lo spettacolo, che ha un ritmo incalzante e moltissimi colpi di scena. Non mancheranno, però, le minacce sia per l’uovo sia per la piccola gabbianella che, dopo la sua nascita, per molti rappresenterà solo un buon pasto da cacciare. Scampando ogni pericolo, la piccola Fortunata crescerà in mezzo ai gatti e, inevitabilmente, gatto si sentirà. Non vorrà certo volare, ma miagolare e saltare; non vorrà certo allontanarsi dalla sua famiglia, ma rimanere piccola e protetta; non vorrà certo le piume, ma una lunga la coda ed il pelo morbidissimo. Non sarà facile per lei capire che la sua diversità non potrà essere negata; anzi, sarà solo accettandola, che potrà diventare quello che realmente è, ossia, una splendida gabbiana che vola.

Ti vogliamo bene perché sei una gabbiana, una bella gabbiana. È molto facile amare e accettare chi è uguale a noi, ma con qualcuno che è diverso è molto difficile e tu ci hai aiutato a farlo.

La storia tra il gatto e la gabbianella si concluderà quando Zorba accompagnerà Fortunata verso il suo primo volo dal campanile di San Michele. È in questo luogo che arriverà un altro bellissimo insegnamento: l’amore vero è quello che non cerca di cambiare le diversità dell’altro ed è anche quello che, quando è necessario, sa lasciare andare l’altro al suo destino.
Fortunata vola, finalmente ce la fa. Zorba, “sull’orlo del baratro”, da gatto che ali non ha, vedendola coraggiosamente spiegare le ali e lanciarsi nelle braccia di una vigorosa tempesta, capisce che “vola solo chi osa farlo”.
La bellezza dell’amicizia fra specie diverse, l’amore disinteressato e sincero, la capacità di mantenere una promessa. Zorba e Fortunata ci insegnano a guardare sempre oltre: aiutiamo chi è in difficoltà, a prescindere da dove viene e proviene; non smettiamo mai di credere in noi stessi; solo l’amore vero lascia andare.

Regia:
Bruna S. de Almeida
Con:
Silvia Camerini, Arianna Domenichetti, Matteo Ercolani e Martino Iacchetti
Produzione:
Oltreunpo' Teatro
Scenografia:
Bruna S. de Almeida

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